26 Feb

In attesa che questa guerra finisca, questa ora è la nostra casa.
Ci sono guerre che nessuno ha chiesto di cominciare, e bambini che chiedono solo di essere bambini.

– Siria, campo profughi di Atma

Milano è una tappa d’obbligo nel lungo viaggio dei profughi siriani verso il Nord Europa. La Svezia, la Finlandia, la Danimarca ma anche Germania e Inghilterra sono le frontiere più agognate.
Per tutti l’Italia, e in particolare la nostra città, è il primo contatto con “l’Europa civilizzata”. Un’Europa che troppo spesso resta a guardare incapace di agire.

Emergenza Siria Milano, partita a giugno con una decina di volontari e arrivata a contarne oggi 50, rappresenta per i rifugiati in arrivo dai campi profughi di Giordania, Libia, Libano e Turchia un punto di riferimento importante dopo un lungo calvario, un appoggio sicuro, un gruppo di persone amiche che si prodiga per rendere il loro viaggio meno faticoso e pericoloso.

Una realtà spontanea che spontaneamente si è organizzata per offrire una prima accoglienza umana e che ha avuto il sostegno e la solidarietà dell’intera città, compresa la nostra scuola che ha partecipato a un’importante raccolta di vestiti e materiali spediti nei campi profughi in Libano.
Da qui è nata la voglia di andare avanti organizzando una serata nella nostra scuola di via Mantegna per sentire “le storie del Mezzanino” e conoscere i volontari di Emergenza Siria Milano, l’associazione nata sull’onda dell’emergenza siriana nella nostra città.

L’appuntamento per saperne di più attraverso la voce della fondatrice di Emergenza Siria Milano Susy Iovieno e le testimonianze dirette di alcuni siriani che hanno chiesto asilo politico nel nostro Paese è per il 17 marzo alle 17:30 nell’Auditorium della scuola di via Mantegna.

Cuore su cuore – Una testimonianza (fra le tante)

Khaled, professore d’inglese siriano passato al mezzanino a novembre, mi ha mandato una foto… indossa ancora un giaccone di mio marito. Ha un bel sorriso, è felice di essere in Svezia anche se fa molto freddo. È in attesa del visto che gli permetterà di far venire sua moglie e i suoi tre bambini che sono rimasti in Siria. Mi ha scritto che il primo viaggio che farà con loro sarà a Milano, al mezzanino, l’unico posto che gli ha dato calore da quando ha dovuto lasciare la sua terra e la sua famiglia.

Emergenza Siria Milano: diamo i numeri…

Da giugno Emergenza Siria Milano – Soserm distribuisce cibo ai siriani. Durante le tre ore mattutine di nostra presenza abbiamo stimato siano passati dal Mezzanino in Centrale 15000 siriani (il 30%), sui 55000 transitati da Milano in tutto il periodo.
Abbiamo ricevuto in donazioni quasi 8500 euro, spesi 5500 finora, acquistato 2700 pacchi di pancarrè, 400 tra barattoli di marmellata e nutella, 400 pacchi di biscotti, brioche, 150 kg di mele, decine di guanti e cappelli di lana, qualche paio di scarpa, un bel po’ di calzettoni, farmaci di prima necessità, decine di panettoni, 300 confezioni di formaggio spalmabile. 
Con il pancarrè acquistato abbiamo preparato qualcosa come 24.000 sandwich. A questi vanno aggiunti quelli confezionati con i beni donati, centinaia di pacchi di pane, marmellate, brioche, biscotti e panettoni, focacce, pizze, dolci. Abbiamo raccolto decine e decine di giacche invernali, pantaloni, maglioni, scarpe e abbigliamento per donne, bambini e ragazzi.
A giugno e luglio solo con le donazioni abbiamo raccolto altri 6000 euro.
 Con una media di 60 centesimi a persona (due sandwich, biscotti, succhi) abbiamo rifocillato migliaia di siriani senza mai porre limite nella distribuzione grazie alle numerosissime donazioni.
 E infine grazie a quattro corsi d’arabo siamo riusciti a garantire una piccola retribuzione al nostro mediatore Riad Khadrawi che ogni mattina da tre mesi ci aiuta al mezzanino, un do ut des.
Sempre di fretta ho sempre fatto i conti a spanne, oggi con maggiore precisione e mi sembra che come spending rewiew ci siamo, il risultato è più che soddisfacente.

– Susy Iovieno, coordinatrice Emergenza Siria Milano